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PROTRUSIONI ed ERNIE DISCALI

Cosa può fare la fisioterapia…

Iniziamo con il comprendere di cosa di tratta e quali sono le differenze:

La colonna vertebrale è composta da piccoli segmenti sovrapposti di osso detti vertebre. Tra una vertebra e l’altra è presente un disco che può essere paragonato a un cuscinetto ammortizzatore. I dischi, la cui funzione è attutire i colpi, i carichi e i movimenti di rotazione e inclinazione che consentono il movimento, sono composti all’85% di acqua. Durante il giorno, i dischi si assottigliano perché i vasi sanguigni che li irrorano eliminano sostanze di rifiuto e liquidi. Durante la fase di riposo i dischi riacquistano spessore poiché gli stessi vasi sanguigni recuperano sostanze nutritive e liquidi grazie alle variazioni di pressione che avvengono durante i movimenti della colonna. La costante disidratazione (di giorno) e reidratazione (di notte) non crea problemi a meno di un sovraccarico su uno o più di questi dischi, causato per esempio da errata postura. Questo porta il disco alla condizione di non riuscire più a recuperare i liquidi, disidratandosi definitivamente.

La PROTRUSIONE è sostanzialmente una degenerazione del disco, dovuta a traumi, eccessivi o costanti sovraccarichi. Il disco spinge contro l’anello fibroso, deformandolo e causando lo scivolamento del disco dal suo spazio naturale fino a “invadere” lo spazio del disco vicino ed entrando in contatto con le radici nervose. Il contatto con le terminazioni nervose determina un dolore che può irradiarsi lungo il nervo sciatico (parte posteriore della gamba) oppure lungo il nervo crurale (parte anteriore della coscia e inguine). Se curata all'esordio dei sintomi con esercizi specifici, una protrusione può regredire. Nella fase acuta, la fisioterapia agisce come antinfiammatorio con la tecarterapia. Nella fase di regressione del dolore, la terapia manuale è di grande aiuto nello sbocco muscolo-scheletrico. Se il dolore si è cronicizzato oppure dura da diversi mesi, la terapia viene affrontata con esercizi di rinforzo muscolare e approccio osteopatico e posturale. Lo studio BLOISE dott. ALDO adotta il metodo R.P.G. (Rieducazione Posturale Globale) che ha come obiettivo finale il ripristino dell’equilibrio statico e dinamico del corpo. Il trattamento è qualitativo, basato su posture di stiramento progressivo dei muscoli interamente gestite dal terapeuta con la partecipazione attiva del paziente. La peculiarità della R.P.G. è di risalire dal sintomo alla causa; l’approccio della terapia è “globale” poiché gli stiramenti imposti si propagano fino alle estremità degli arti e durante la stessa postura vengono messi in tensione tutti i muscoli retratti interessati da una lesione. La R.P.G. si basa su tre principi fondamentali:

Individualità: ogni individuo è uguale solo a se stesso e ogni individuo risponde in maniera soggettiva ai diversi stimoli.

Causalità: il trattamento correttivo non viene indirizzato verso il sintomo ma verso la causa. Frequentemente un dolore alla schiena viene trattato con terapia antinfiammatoria o con altre terapie dirette all'attenuazione del dolore. La R.P.G. tratta l'origine e la corregge.

Globalità: per ricreare l’equilibrio perduto è necessario lavorare attivamente su tutta la struttura osteo -muscolare del rachide, degli arti superiori ed inferiori strettamente correlati ad esso.


L’ ERNIA DEL DISCO o DISCALE è sostanzialmente l’evoluzione di una protrusione o una degenerazione dovuta ad un trauma. Le cause sono simili a quelle di una protrusione, ma l'evoluzione è diversa. Mentre la protrusione è una degenerazione non definitiva del disco, l'ernia è un'alterazione definitiva da cui non si torna indietro. Nell'ernia si instaura un danno anatomico dell'anello fibroso, rotto dalla spinta del nucleo polposo che fuoriesce dalla sede e comprime le strutture nervose. L'ernia può parzialmente riassorbirsi essendo composta soprattutto da acqua, ma il danno è permanente. La fisioterapia può correre in aiuto nella fase acuta di dolori alla schiena, desensibilizzazione o parestesie agli arti, perdita di forza e riflessi, con lievi mobilizzazioni articolari, lievi esercizi articolari e massaggio miofasciale. Una volta regredito parte del dolore il fisioterapista interviene nel trattamento del dolore con tecarterapia, trattamenti osteopatici e ginnastica posturale più intensa. Anche in questo caso risulta essenziale per il mantenimento di una buona qualità di vita, la costanza del trattamento fisioterapico per il riequilibrio della corretta postura. Ma quante sedute occorrono? Dipende dal tempo trascorso dall'insorgere del problema, per questo è importante iniziare la terapia posturaleologica al più presto. L’esperienza ci dice che dopo le prime tre/quattro terapie, il paziente consegue un manifesto beneficio. Questa terapia, che ha più la valenza di una rieducazione restituisce la presa di coscienza del corretto schema corporeo e il trattamento deve proseguire per un tempo sufficiente affinché i nuovi riflessi propriocettivi possano essere integrati e definitivamente acquisiti.

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